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Nördlingen, la città fatta di meteorite

Nördlingen, la città fatta di meteorite

Nel cuore della Baviera, immersa in un paesaggio dolcemente ondulato, sorge Nördlingen. Si tratta di una cittadina tedesca di modeste dimensioni. Per capirci, non vi risiedono più di 21.053 abitanti secondo l’ultimo censimento del 2023. A vederla per la prima volta, ci si può confondere fra reale e fiabesco. Le mura perfettamente circolari, queste belle torri merlate, i vicoli acciottolati e le case a graticcio che conservano intatto il fascino di un tempo. Straordinario è il panorama urbano che offre, come è straordinaria la storia remota che cela. Nördlingen, infatti, è costruita all’interno di un cratere formatosi circa 14,5 milioni di anni fa in seguito all’impatto di un gigantesco meteorite, e gli stessi edifici della città. Siccome anche in Germania si fa di necessità virtù, le chiese, le mura, le abitazioni, contengono frammenti di quell’evento cosmico.

Nördlingen, la città fatta di meteorite

Per secoli nessuno sospettò la vera natura del luogo. Gli abitanti di Nördlingen vivevano ignari sopra una cicatrice geologica di dimensioni colossali, credendo che la loro città sorgesse semplicemente in una conca di origine vulcanica. Del resto, la forma perfettamente circolare delle mura medievali, che abbracciano il centro storico come un anello, sembrava confermare quella supposizione. Solo negli anni ’60 del Novecento, grazie al lavoro di due geologi americani, Edward Chao ed Eugene Shoemaker, si scoprì che la realtà era ben diversa; e, mi permetto di dire, infinitamente più spettacolare.

Chao e Shoemaker, entrambi esperti di crateri da impatto, giunsero in Baviera nel 1960 per studiare la curiosa conformazione della regione del Ries. Analizzando le rocce della zona, notarono subito qualcosa di sorprendente: esse erano costellate da minuscoli cristalli che riflettevano la luce in modo inconsueto. Al microscopio, quei punti luminosi si rivelarono essere diamanti. Parliamo di milioni e milioni di diamanti minuscoli, di appena 0,2 millimetri di diametro. La presenza di tali quantità di diamanti in un’area tanto vasta non poteva essere spiegata da processi vulcanici ordinari. Era il segno inequivocabile di un evento di proporzioni cosmiche.

Nördlingen meteorite 15 milioni di anni fa

Il meteorite che generò il cratere di Nördlingen aveva un diametro di circa un chilometro e viaggiava a una velocità vertiginosa, circa 70.000 chilometri all’ora. Si trattava, secondo gli studiosi, di un corpo celeste binario, accompagnato da un “satellite” più piccolo di circa 150 metri. Quando impattarono sulla Terra, crearono due crateri distinti ma coevi. Il più grande, il Ries, con un diametro di circa 24-25 chilometri, e il più piccolo, il bacino di Steinheim, distante una quarantina di chilometri a sud-ovest. L’energia liberata al momento dell’impatto fu immane. La roccia si trovò esposta a pressioni e temperature che superarono i 25.000 gradi Celsius, fondendosi, vaporizzandosi e ricristallizzandosi in forme completamente nuove.

Nördlingen centro città Baviera

Fu proprio l’analisi di quei minerali a fornire la prova definitiva. Edward Chao identificò nella roccia due sostanze, la coesite e la stishovite, varianti del quarzo che possono formarsi solo in condizioni di pressione estreme, come quelle generate da un’esplosione atomica o da un impatto meteorico. Nessun vulcano, per quanto potente, avrebbe potuto produrre quei minerali; dunque la conclusione fu inevitabile. Nördlingen sorgeva all’interno di un cratere d’impatto, e le pietre stesse con cui era costruita la città (in particolare il cosiddetto suevite, una roccia formata da frammenti fusi e compattati di materiale terrestre e meteorico) erano il risultato diretto di quell’antico cataclisma.

Nördlingen cattedrale St. Georg

Da allora, Nördlingen è diventata una meta di grande interesse per geologi e appassionati di scienze planetarie di tutto il mondo. Passeggiando per le sue strade, si può letteralmente toccare la materia meteorica. Si veda la maestosa chiesa di San Giorgio, con la sua alta torre chiamata “Daniel”. Essa è costruita interamente in suevite, e le sue pareti contengono milioni di microscopici diamanti che scintillano impercettibilmente alla luce del sole. Non è un’esagerazione dire che Nördlingen è, in un certo senso, una città “di diamanti”, anche se invisibili all’occhio nudo.

Il cratere di Nördlingen Ries, perfettamente conservato e visibile anche dallo spazio, è oggi uno dei siti meteoritici meglio studiati del pianeta. Oltre al suo valore scientifico, rappresenta anche un affascinante incontro tra storia e geologia. Una città medievale costruita inconsapevolmente su una ferita lasciata da un evento cosmico avvenuto milioni di anni prima. Oggi, visitandola, si ha la singolare sensazione di trovarsi in un luogo dove la Terra e l’Universo si sono toccati, dove la quotidianità umana poggia su un ricordo di fuoco e luce che giunge direttamente dalle profondità dello spazio.