Ma come, non era Artemide la dea greca della Luna? Sì e no. Un po’ come accade anche con il gemello Apollo, dio fra le altre cose anche del Sole, prima di Artemide e Apollo c’erano altre due divinità che sovrintendevano agli astri celesti: erano Selene per la Luna e Helios per il Sole. Ma è della prima che parleremo oggi.
Selene, la dea della Luna prima di Artemide

Selene era una dea che discendeva dal Titano Iperione, uno dei 12 figli di Gea, la personificazione della Terra e di Urano, il dio del cielo. La madre era Theia, un altro Titano (e dunque sorella di Iperione), dea della vista e della visione. I figli più importanti di Iperione e Theia furono Helios, dio del Sole, Eos, dea dell’aurora e Selene, dea della Luna.
A sua volta Selene ebbe diversi figli. Si dice che dal suo amante mortale Endimione ebbe 50 figli. Inoltre ebbe anche dei figli da Zeus, fra cui Pandia o Ersa. Secondo altre fonti ebbe dei figli anche dal fratello Helios, le dee note come Ore, personificazioni delle quattro stagioni.
Selene e la Luna – Selene, insieme al fratello Helios, era responsabile del sorgere e tramontare del Sole e della Luna. Esattamente come il fratello che guidava il carro solare, lei guidava nei cieli il carro lunare.
Nelle rappresentazioni artistiche è spesso alla guida di un carro, con una falce di luna capovolta sulla testa. Nonostante l’importanza del ciclo lunare nella vita quotidiana degli uomini, il suo culto fu sempre molto limitato e spesso associato a quello del fratello.
Inoltre era frequentemente associata ad altre divinità più importanti. Essendo anche la dea del ciclo mestruale e del parto, spesso la si trovava venerata insieme ad Artemide ed Era.

Selene ed Endimione – Il mito più importante che la riguarda è quello di Endimione. Nelle Argonautiche di Apollonio Rodio si racconta che si innamorò perdutamente del bellissimo Endimione, un pastore che viveva sul monte Latmo, in Asia Minore (la Grecia, a quei tempi, a quanto pare pullulava di pastori che, al giorno d’oggi, potevano tranquillamente calcare le passerelle). Selene chiese a Zeus di concedere a Endimione l’eterna giovinezza, in modo che il giovane potesse rimanere bello in eterno.
Zeus acconsentì, ma in maniera dispettosa (forse per vendicarsi anche di Endimione, che pare si fosse invaghito di Era, la moglie del re degli dei). In pratica fece cadere Endimione in un sonno eterno. In alcune versioni Selene non si rassegnò a perdere in questo modo il suo amante e continuò a fargli visita anche se questi era addormentato. Fu in questo modo che, in maniera assai discutibile, i due ebbero 50 figlie.

Selene e la Gigantomachia – Selene compare anche nella Gigantomachia, la guerra fra gli Olimpi e i Giganti primordiali. Gaia, inferocita perché i suoi figli Titani erano stati sconfitti da Zeus e compagnia bella, ecco che richiamò i Giganti in modo da attaccare gli dei dell’Olimpo.
Inoltre, temendo una profezia che preannunciava la sconfitta dei Giganti, ecco che Gaia si mise alla ricerca di un’erba segreta che avrebbe reso i giganti onnipotenti. Venuto a sapere di ciò, Zeus ordinò a Helios e Selene di non brillare. Con il mondo immerso nell’oscurità, Zeus riuscì a raccogliere questo ingrediente e tenerselo tutto per sé. Così gli Olimpi riuscirono a vincere.
Selene e i suoi amanti – Ma Selene non era solamente una dea combattente, era anche un’appassionata amante. Per esempio, ebbe una storia d’amore col dio Pan. Questo dio dalle gambe caprine riuscì a sedurre la dea con il dono della lana.
Selene ed Ercole – Troviamo Selene anche nei racconti delle 12 Fatiche di Ercole. In primis, aiutò Zeus a sedurre la regina mortale Alcmena, la madre di Ercole. Praticamente Zeus chiese a Selene di fare durare una notte come tre. Inoltre in alcune versioni delle 12 Fatiche è detto che il Leone di Nemea era stato allevato da Selene.




