Storia Che Passione
George Gordon, Maria Stuarda

Quella volta in cui Maria Stuarda processò un morto

Quando si pensa alla storia di Maria Stuarda, la si immagina sempre come una povera e inerme vittima della regina Elisabetta d’Inghilterra o vittima degli intrighi del tempo. Ma ci scordiamo sempre che Maria Stuarda (o Mary Stuart) aveva un bel caratterino alquanto permaloso e vendicativo. Tanto che una volta si ostinò a voler processare un uomo già morto.

Maria Stuarda e il processo (molto postumo) a George Gordon

George Gordon, Maria Stuarda
Crediti foto: @Alan Findlay / Corrichie Burn battle monument

Il 28 ottobre 1562 George Gordon, IV conte di Huntly, affrontò le forze di Maria Stuarda durante la battaglia di Corrichie. Perché i due si trovavano su fronti opposti? Beh, George era il figlio di John Gordon, Lord Gordon e di Margaret Stewart, figlia di Giacomo IV.

All’età di soli 10 anni ereditò contea e titolo. Si distinse come comandante dell’esercito del re, sconfiggendo gli inglesi durante la battaglia di Haddon Rig nel 1542, salo poi diventare membro del Consiglio di Reggenza. Cattuato durante la battaglia di Pinkie Cleugh nel 1547, riuscì in qualche modo a scappare e nel 1550 accompagnò in Francia Maria di Guisa, moglie di re Giacomo V di Scozia e reggente per conto della figlia Maria Stuarda.

Nel 1560 divenne uno dei Lord della Congregazione e in teoria era anche disposto ad accettare Maria Stuarda come regina di Scozia. Solo che lei decise di dare la contea di Moray, affidata al Conte di Huntly nel 1549, al fratellastro, Lord James Stewart.

Ovviamente George non digerì affatto la cosa e quando nel 1562 Maria si recò nel nord-est della Scozia, ecco che George si rifiutò categoricamente di farla entrare a Inverness Castle. Indispettita, la regina emise un mandato di comparizione.

Ma George si rifiutò di assecondare la sovrana e divenne così un fuori legge. Nell’ottobre del medesimo anno George si scontrò così contro James Stewart, I Conte di Moray, nella battaglia di Corrichie. George perse lo scontro, finendo imprigionato ad Aberdeen Tolbooth.

Qui pare che morì la notte stessa in cui fu imprigionato. Le fonti storiche dell’epoca lo descrissero come un uomo “grossolano, corpulento e con il fiato corto”. Si pensa che fu colpito da un colpo apoplettico subito dopo la cattura.

Tecnicamente, dunque, Maria aveva vinto: George ormai era morte. Solo che la regina era alquanto scontenta: non aveva previsto che George morisse così, di punto in bianco, privandola del piacere di condannarlo a morte.

quattro marie mary stuart
Crediti foto: @Giovanni Fattori , Public domain, via Wikimedia Commons

Ma si trovò ben presto una soluzione. Sventrarono il corpo di George per metterlo in salamoia e spedirlo a Edimburgo. Qui, nel 1563, ben sette mesi dopo la sua morte, iniziò il processo a suo carico. Ricordiamo che Huntley era morto già da tempo, quindi il processo fu fatto al suo cadavere, opportunamente esposto in una bara aperta e posizionata verticalmente.

I giudici poterono così condannare per tradimento i suoi resti in salamoia, ordinando che il suo cadavere fosse lasciato insepolto presso Holyrood Palace. Solamente tre anni dopo la sua famiglia poté riottenere i resti indietro, seppellendo Huntley nella tomba di famiglia nella Cattedrale di Elgin. Il che ci ricorda un po’ la storia del vendicativo papa Stefano VI: anche qui ci fu un processo a un morto.