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Maria Cristina di Borbone e la magica tasca segreta reale

No, la regina reggente Maria Cristina di Borbone non cucì una vera e propria tasca segreta sui suoi abiti. O forse lo aveva fatto, chi può dirlo? Con il termine di “tasca segreta reale” si intende un fondo finanziario creato proprio dalla regina, fondo che prosperò e crebbe durante gli anni della reggenza e che “magicamente” sparì quando la sovrana andò in esilio.

Maria Cristina di Borbone e la magia del fondo finanziario

maria cristina borbone
Crediti foto: @Vicente López Portaña, Public domain, via Wikimedia Commons

Prima di tutto: chi era Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie? Nata nel 1806 e morta nel 1878, fu la quarta e ultima moglie di Ferdinando VII. Costui, fra l’altro, aveva sposato, per una bizzarra serie di coincidenze, tutte donne che si chiamavano Maria. Fu proprio grazie a Maria Cristina che Ferdinando ebbe l’erede al trono, Isabella II.

Ferdinando, dopo la morte di Maria Josefa Amalia de Sajonia, la sua terza moglie, era alla disperata ricerca di una consorte che potesse garantirgli il tanto sospirato erede. Così scelsero Maria Cristina, la nipote. Nel senso che era la figlia di Maria Isabel de Borbon, figlia di Carlo IV e sorella di Ferdinando. Quindi sì, Ferdinando sposò la figlia della sorella. Daemon Targaryen approves this.

Comunque sia, la scelta fu dettata dal fatto che Maria Cristina soddisfaceva due criteri importanti: era giovane (aveva 22 anni meno del re, che all’epoca del matrimonio, nel 1829, aveva 45 anni) ed era borbonica.

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Crediti foto: @Vicente López Portaña, Public domain, via Wikimedia Commons

I due si sposarono in fretta e furia nel dicembre del 1829 e l’anno dopo annunciarono la gravidanza della regina, la quale diede alla luce la futura regina, Isabella II. Inutile dire che Maria Cristina non amava e non provava alcun interesse per lo zio.

Maria Cristina, però, non dovette sopportare a lungo lo zio/marito. Ferdinando, infatti, morì nel 1833 e visto che Isabella era ancora minorenne, fu Maria Cristina a diventare reggente per i successivi 7 anni.

Rimase in carica fino al 1840, il che vuol dire che ebbe a che fa con la prima Guerra Carlista (1833-1839). Questa contesa si scatenò perché i seguaci di Carlo Maria Isidro, fratello del defunto Ferdinando VII, sostenevano che fosse il loro protetto a dover salire al trono al posto di Isabella.

Il fatto è che nel 1713 Filippo V aveva promulgato la Legge Salica, la quale vietava alle donne di regnare in Spagna. Nel 1789 Carlo IV aveva tentato di abrogare questa legge, ma non pubblicarono mai il suo decreto in merito. Il che vuol dire che il decreto non fu applicato.

La nascita di un’erede femmina, però, accelerò la necessità di attuare tale decreto e finalmente la legge fu approvata nel 1830. Il che decretò la fine del ruolo di erede al trono del fratello di Ferdinando VII e dei suoi successori. I quali non la presero benissimo e diedero vita alle Guerre Carliste per il resto del secolo.

Ma torniamo a Maria Cristina, la quale dovette appoggiarsi ai liberali durante la reggenza. Rimase al potere fino al 1840, quando Baldomero Espartero la sostituì come reggente fino al raggiungimento della maggior età di Isabella.

Durante gli anni della reggenza, però, Maria Cristina non era stata con le mani in mano. Aveva creato una tasca reale segreta, una sorta di fondo finanziario nel quale aveva versato qualcosa come 3.700.000 reales, una vera e propria fortuna per l’epoca.

Quando la mandarono in esilio, il nuovo reggente scoprì con sconcerto che il fondo era vuoto. Maria Cristina, infatti, aveva preventivamente trasferito tutti i fondi a Parigi. Inoltre aveva firmato una lettera nella quale esonerava Manuel Gavira, direttore finanziario del fondo segreto, da qualsiasi responsabilità.

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Crediti foto: @Public domain, via Wikimedia Common

Non si sa con precisione cosa Maria Cristina ci fece con tutti quei soldi. Certo è che gli serviva parecchio denaro per sostentare gli otto figli avuti dal suo amante, il militare Fernando Munoz. I due si erano sposati in gran segreto nel 1833, visto che un matrimonio reale era fuori discussione in virtù del fatto che doveva essere approvato dalle Cortes.

Si trattò dunque di un matrimonio morganatico. E quando fu reso pubblico, ecco che Espartero pose fine alla reggenza, mandando la regina in esilio.

C’è anche chi sostiene che parte del denaro sia stato usato contro i sostenitori carlisti, in modo da sostenere la legittimità al trono della figlia Isabella. Comunque sia, nessuno saprà mai come Maria Cristina abbia usato e gestito quei fondi (anche se si parla a volte di spese pazze, come quella per una collana di perle da 460mila reales). Di sicuro durante gli anni della reggenza li sfruttò senza nessun controllo. Fra l’altro la Cortes, alla fine delle reggenza, aveva comunque assegnato a Maria Cristina una pensione vedovile annua di più di 3 milioni di reales.

Maria Cristina tornò in Spagna solamente nel 1844, quando Isabella II salì al trono. Nel medesimo periodo Espartero lasciò la Spagna per andare in esilio a Londra. Tuttavia la permamenza in Spagna della ex reggente non durò a lungo. A seguito della Vicalvarada del 1854, dovette fuggire e tornare in esilio quando la folla assaltò il suo palazzo dandole della “ladra”.

Maria Cristina tornò così a Parigi, insieme a Fernando Munoz, vivendo a Malmaison, un palazzo che avevano acquistato nel 1842 e che era appartenuto all’imperatrice Giuseppina, la prima moglie di Napoleone Bonaparte.

Tornò poi altre volte in Spagna, ma per brevi periodi e solo in circostanze eccezionali, fra cui l’ascesa al trono del nipote Alfonso XII. Questo anche perché aveva un rapporto burrascoso con la figlia ed era odiata dal popolo. Morì poi nel 1878 e l suo corpo ora riposa nel Pantheon dei Re, nel Monastero dell’Escorial.