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sepoltura infantile

Inedita scoperta: trovata la prima sepoltura infantile in un accampamento romano

Questa scoperta potrebbe essere la prima del suo genere. In Spagna il team di ricerca di Marta Fernandez-Viejo dell’Università di Burgos e dell’Università di Leon, tramite uno studio pubblicato su Childhood in the Past, hanno scoperto quella che parrebbe essere la prima sepoltura infantile mai scoperta finora in un accampamento militare romano.

A chi apparteneva la sepoltura infantile?

sepoltura infantile
Crediti foto: @Fernández-Viejo et al. 2025

La zona degli scavi è quella relativa al castrum della Legio VI Victrix, situato a Leon, in Spagna. Il castrum era tornato alla luce nel 2006 a causa di alcuni scavi di emergenza condotti nella sacrestia del convento delle Siervas de Jesús e in Calle Francisco Regueral a León.

Fu Augusto in persona a fondare questa legione nel 41 a.C. Nel 29 a.C. sappiamo che era schierata nella Hispania Tarraconensis, un una posizione strategica visto che controllava i passi che attraversavano i mondi delle Asturie e la confluenza dei fiumi Bernesga e Torio.

Durante gli scavi, nel Settore 1, ecco che i ricercatori hanno trovato una sepoltura infantile in una tegola romana, sotto il pavimento. Questa metodica di sepoltura non era insolita per i neonati. Tuttavia, quello che è strano, è aver trovato la tomba di un bambino in un contesto militare.

soldati romani

In epoca romana i neonati morti erano sepolti negli spazi domestici, sotto il pavimento, vicino a forni e focolari. Oppure in cimiteri. Non di certo negli accampamenti militari. Certo, presso i forti del Vallo di Adriano c’erano alcune sepolture infantili, ma tutte in cimiteri esterni o ville al di fuori degli accampamenti militari.

La sepoltura della Legio VI Victrix è unica nel suo genere perché si trova all’interno dell’officina del contubernium, uno spazio di solito utilizzato dai soldati di rango inferiore durante le loro attività quotidiane.

Analizzando i resti e la sepoltura, i ricercatori hanno stabilito che, vista la lunghezza del femore, il neonato avesse un’età fra le 38 e le 42 settimane al momento della morte. Gli esami del cranio, dell’osso dell’anca e della parte basilare dell’osso occipitale del cranio hanno permesso di capire che il neonato era immaturo per quanto riguardava lo sviluppo rispetto all’età gestazionale stimata.

Questo potrebbe indicare che la madre del neonato, durante la gestazione, potrebbe aver avuto dei problemi di cattiva alimentazione, malattie o stress. Assenti, invece, segni di traumi fisici, quindi è improbabile che il neonato sia stato vittima di infanticidio. Ma non si escludono cause come soffocamento, annegamento o esposizione al sole che non lasciano segni sulle ossa.

Augusto immagine busto

La datazione al radiocarbonio ha indicato che il neonato fu sepolto fra il 47 a.C. e il 61 d.C. In questo periodo Augusto attuò diverse riforme che regolamentavano la presenza di donne e bambini in forti e accampamenti dei legionari.

Tramite tali riforme Augusto vietò ai soldati romani di sposarsi durante il periodo di servizio, proibendo così di fatto la formazione di famiglie legittime all’interno dell’esercito. Quindi, tecnicamente, negli accampamenti militari non avrebbero dovuto trovarsi mogli e figli. Ma soprattutto in Britannia e in Germania tali leggi non sempre erano applicate rigorosamente.

Magari il bimbo sepolto indicava una fase di transizione. Oppure era il frutto di una famiglia “illegale”. C’è anche la possibilità che, secondo le credenze dell’epoca, il neonato sia stato sepolto qui in modo da portare fortuna alle imprese dei soldati.