Storia Che Passione
Accadde oggi: 18 agosto

Accadde oggi: 18 agosto

Almanacco del 18 agosto, anno 1946: sulla spiaggia vicino Pola esplodono ingenti quantità di residuati bellici. La guerra, finita da poco, continuava a mietere vittime e a causare danni. Quel giorno di agosto, anziché bagnanti in vacanza, i croati presenti divennero vittime innocenti bagnate da un mare di sangue.

Accadde oggi: 18 agosto

Quanto avvenne quel giorno sulle coste croate rimane ancora oggi, per certi versi, un mistero. Per capire al meglio la questione, spieghiamo la particolare situazione della città di Pola. Tutta la Jugoslavia, all’epoca, era sotto il controllo serrato di Josip Broz, meglio conosciuto come Tito. Pola invece era un baluardo in mano alle truppe alleate, schierate su posizioni leggermente differenti.

Si trattava, chiaramente, di lasciti della Seconda Guerra Mondiale, che ufficialmente finiva nel 1945, ma i cui effetti continuarono ancora per lunghissimi anni. Torniamo però ora a quel 18 agosto, che sarebbe dovuta essere giornata di sport e di “italianità“. Erano prevista infatti, prima dell’avvenimento nefasto, delle gare di nuoto sulla spiaggia di Pola per la Coppa Scarioni.

18 agosto foto colonna fumo Pola

Organizzate dalla società dei canottieri “Pietas Julia“, le gare creavano un collegamento ideale con l’Italia. Per l’evento in molti curiosi accorsero, purtroppo, sulla spiaggia. Era affollatissima di persone ma anche di mine antisbarco. Secondo alcune fonti ve ne era ben ventotto ai bordi della spiaggia!

Ritenute dagli esperti e dai sommozzatori innocue, si pensò bene di lasciarle incustodite durante il tempo di svolgimento della gara nautica. Alle ore 14,15, con i detonatori delle mine asportati e tenuti lontani, improvvisamente le bombe esplosero. Nessuno capì più nulla, la morte e la distruzione la fecero da padrone.

18 agosto foto targa commemorativa

I dati ufficiali parlano di 65 morti e di oltre 210 feriti. Secondo però recenti analisi basate su documenti della polizia alleata, della corte militare di inchiesta, dei cimiteri di Pola e dell’anagrafe di Pola, i resti ritrovati corrisponderebbero a quelli di 110, o addirittura 116, persone. Il dato più triste è che, in quel già tragico giorno, un terzo circa dei morti e dei feriti furono bambini o comunque giovani sotto i 18 anni. Una tragedia residuo di questioni e di materiali appartenenti ad una guerra che si pensava ormai chiusa.