La Bibbia racconta che re Salomone ebbe qualcosa come 700 mogli e 300 concubine, una roba che re Enrico VIII scansati proprio. Eppure, nonostante ciò, la storia ha registrato solo tre figli: Roboamo, Tafat e Basemat. Forse quattro, se si pensa a Menelik. Ma come è possibile? Considerate che all’epoca re Davide ebbe 19 figli (più quelli avuti dalle concubine) e Roboamo stesso ebbe 28 figli maschi e 60 femmine. E davvero Salomone, con le sue presunte mille compagne, ebbe solamente 3/4 figli?
Re Salomone, un uomo, un sacco di mogli e concubine

Beh, prima di tutto parliamo della Bibbia: probabilmente qualche piccola esagerazione ci fu e quelle cifre erano solo un modo per dire che aveva avuto parecchie mogli e concubine, non esattamente quel numero. Inoltre probabilmente ebbe molti più figli, ma solamente alcuni sono stati registrati. Parecchi potrebbero essere morti (all’epoca il tasso di mortalità infantile era molto alto), mentre altri probabilmente si sposarono in altri regni per rafforzare le alleanze, con le loro storie che vennero assorbite da quelle dei regni dei rispettivi coniugi.
Ma perché Salomone sposò così tante donne? In realtà ruppe un grande tabù biblico. Nel suo desiderio di consolidare alleanze politiche tramite il matrimonio, sposò tantissime donne straniere. Tuttavia permise loro di continuare a seguire ciascuna la propria religione. Dunque è capibile perché Salomone si guadagnò la reputazione di essere un infedele. E perché si disse che fu colpito dalla punizione divina, nonostante la sua rinomata saggezza. Ma chi furono le principali mogli di Salomone? Quelle che esercitavano un’influenza maggiore nel suo sterminato harem?
Naamah, la prima moglie – La prima moglie di Salomone di cui si ha notizia è Naamah (o Naama). Era una principessa ammonita e il suo matrimonio con Salomone fu combinato mentre il padre di Salomone, re Davide, era ancora sul trono. Anzi, si dice che il presunto padre di Naamah, Shobi, avesse aiutato Davide durante i lunghi anni nel deserto. Da qui forse nacque questo matrimonio.
Si trattava di un’alleanza diplomatica volta a sancire i legami fra Israele e Ammon, un regno vicino. Ovviamente questa unione suscitò non poche perplessità. La legge israelita, infatti, scoraggiava i matrimoni misti con nazioni estere. Ma probabilmente qualcuno si dimenticò di far notare la cosa a Davide e Salomone. Naamah si dice che fosse bellissima e fu la madre di Roboamo, l’erede al trono di Salomone. Ebbe lo status di Regina Madre ed è l’unica delle sue mogli a essere nominata nella Bibbia.

Abishag – Bellissima donna sulamita, venne affidata a re Davide durante gli ultimi anni della sua vita affinché fungesse da nutrice e compagna. A quanto si dice la loro fu una relazione platonica, ma dopo la morte di Davide, il suo nome salta fuori in un gioco di potere che coinvolse Adonia, il fratello maggiore di Salomone.
Adonia, infatti, chiese in moglie Abishag (o Abisag). Solo che Salomone interpretò tale richiesta come una pretesa al trono visto lo stretto legame fra la donna e Davide. Così fece uccidere il fratello. Il che potrebbe indicare che Abishag non era solamente una ex serva, ma una donna con una forte importanza politica. I testi non parlano esplicitamente di un matrimonio fra Abishag e Salomone, ma è chiaro che quest’ultimo fu ferocemente protettivo nei suoi confronti.
La figlia del faraone – Non si sa esattamente quale figlia del faraone andò in sposa a Salomone. Si trattava comunque di un’unione importante con il potente regno d’Egitto. Gli studiosi da sempre si sono interrogati su quale faraone fosse imparentato con questa moglie. Qualcuno ipotizza Thutmosi I, qualcuno un sovrano della XXI dinastia. E c’è anche chi sostiene che fosse la sorella di Hatshepsut.
Comunque sia, chiunque fosse il padre, è innegabile che non si trattò di un semplice matrimonio, bensì di una fondamentale alleanza politica. Questo è testimoniato anche dal fatto che la figlia del faraone non si limitò a entrare a Gerusalemme e a reclamare qualche stanza dell’harem. No, Salomone le fece costruire un palazzo separato in modo che non dovesse condividere l’alloggio con altre mogli e concubine. Il che lanciò un messaggio ben chiaro: questa moglie non era una fra le tante, ma era assai speciale.
Anche la figlia del faraone non abbandonò le sue tradizioni culturali e religiose, cosa che fece storcere il naso agli integralisti della Torah. Ma a Salomone questo poco importava. La figlia del faraone, infatti, portò con sé in dote la città di Gezer, la quale fu ricostruita da Salomone come parte del suo dono di nozze.
La figlia di Hiram I – A quanto pare Salomone non si procurò solamente cedro e artigiani da re Hiram I di Tiro, ma portò con sé anche la figlia del re come ennesima moglie. Gli storici del tempo parlano di un’alleanza forte, voluta da Salomone per stringere dei legami non solo con uno degli alleati più forti del padre, ma anche con uno dei regni marittimi più potenti dell’epoca. Pare che grazie alla figlia di Hiram, Salomone si cimentò nel culto della dea Astarte, cioè la controparte fenicia di Venere.

Makeda, la regina di Saba – Prima di tutto, non si sa esattamente se sia esistita (se è per questo ci si chiede se sia esistito veramente anche Salomone). Mettendo da parte questi dubbi, qualcuno sostiene che i due si siano veramente incontrati, innamorati e abbiano dato vita a un figlio illegittimo che è poi diventato un re leggendario. E in effetti, la regina di Saba è menzionata sia nella Torah che nel Corano.
Era una sovrana curiosa e assai ricca che viaggiò, con tanto di cammelli annessi carichi di oro, gioielli e spezie, alla volta di Salomone per tastarne la famosa saggezza. Questi testi, però, sostengono che Salomone superò a pieni voti l’esame della sovrana. Lei benedisse così il regno di Salomone e poi se ne tornò nel suo regno. Non si parla dunque di matrimoni o storie d’amore, solo di ammirazione reciproca.
Altre tradizioni, invece, sostengono che i due ebbero un figlio, Menelik I, il quale fondò la dinastia salomonica in Etiopia. E si portò via l’Arca dell’Alleanza per custodirla in Etiopia, con il beneplacito del padre. Ci sono tradizioni che sostengono che la discendenza del loro figlio abbia portato a Nabucodonosor, il re babilonese che distrusse il tempio di Salomone.