Questa strana scoperta avvenuta in Croazia sta facendo arrovellare i cervelli dei ricercatori. A quanto pare, circa 2mila anni fa, qualcuno seppellì, l’uno di fronte all’altro, due gemelli dizigoti, un maschio e una femmina. Tuttavia non è ben chiaro perché i due gemelli neonati siano morti. Ma uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Archaelogical Science: Reports ipotizza una causa particolare: si parla di avvelenamento da piombo.
Gemelli morti per avvelenamento da piombo?

Anna Osterholtz, prima autrice dello studio e bioarcheologa presso la Mississippi State University, ha spiegato che si tratta di una delle rare sepolture doppie scoperte finora in Croazia. Inoltre è l’unica sepoltura doppia di soggetti giovani di questo cimitero.
Gli archeologi hanno iniziato a scavare nel cimitero di Dragulin nel 2016. All’epoca, durante i lavori di costruzione di un parcheggio, ecco che tornarono alla luce diverse urne antiche in pietra. Così vennero chiamati in causa gli archeologi che qui trovarono un vero e proprio cimitero.
Il cimitero sorge nell’attuale città di Traù (Tragurium in epoca romana) ed è patrimonio mondiale dell’UNESCO. La zona era parte della provincia romana dell’Illirico, sin da dopo la guerra civile di Giulio Cesare nel 47 a.C.

Le indagini svolte finora sui gemelli hanno dimostrato che la loro sepoltura risale a un periodo compreso fra la fine del I e la fine del II secolo d.C. L’analisi del DNA antico (aDNA) ha indicato che si trattava di gemelli eterozigoti, nati morti o al massimo morti entro due mesi dalla nascita.
La sepoltura e la postura dei corpi indica che erano importanti per la loro famiglia, la quale li seppellì con grande cura. Ma le analisi hanno evidenziato anche altro. Per esempio, entrambi i neonati mostravano segni di malattie metaboliche croniche, causate o da carenze nutrizionali (tipo scorbuto o rachitismo) o dall’incapacità dell’organismo di usare tali nutrienti.
Visto che si tratta di neonati, il loro nutrimento derivava totalmente dalla madre o tramite la placenta (se nati morti) o tramite il latte materno (se morti dopo la nascita). Il che vuol dire che tali malattie derivavano dalla madre. Forse soffriva di qualche malattia metabolica o era malnutrita.
I ricercatori hanno però ipotizzato che i piccoli potrebbero essere morti a causa di un avvelenamento da piombo. Cosa non infrequente in epoca romana: il piombo era praticamente presente ovunque. I Romani, infatti, lo usavano nelle tubature, negli utensili da cucina, in piatti e boccali e anche per dolcificare il vino o conservare la frutta.

Le condizioni degli scheletri dei gemelli in effetti sarebbero compatibili con gli effetti di un avvelenamento da piombo. Le ossa, infatti, erano molto porose e c’erano tracce di reazione periostale e di neoformazione di osso, cosa che si verifica quando le ossa, ormai indebolite dal piombo, si fratturano.
Inoltre l’esposizione cronica al piombo causa anomalie nella sintesi dell’emoglobina (dunque anemia), alterazioni nella produzione di sperma e alterazioni delle funzioni cerebrali. E può anche alterare l’assorbimento dei nutrienti, cosa che si sarebbe riflessa sia sulla madre che sui neonati.
Tuttavia al momento questa rimane un’ipotesi. Diversi studi hanno dimostrato che l’esposizione al piombo tramite il latte materno causa elevati livelli di piombo nel sangue dei neonati. Solo che, al momento, i ricercatori non hanno ancora testato i resti dei gemelli per cercare il piombo.